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Instagram e engagement rate: come sfruttare al meglio i contenuti per stimolare la viralità

a cura di Gaia Ghidoni
Instagram è uno dei social media più usati: quali sono le strategie consigliate per aumentare le interazioni e la viralità dei propri contenuti?
4/19/2024

Instagram: quanti e chi sono i suoi utenti?

Instagram è il terzo social network* più usato in Italia (dopo WhatsApp e Facebook): più del 75% di coloro che hanno accesso a Internet utilizzano la piattaforma ogni mese. Inoltre, il 24% degli utenti attivi sui social media indica Instagram come preferito, secondo in classifica solo dopo WhatsApp. In termini assoluti questo si traduce in circa 30 milioni di utenti, valore stimato in crescita nei prossimi anni.

Più della metà degli utenti ha meno di 35 anni, indice del fatto che si tratti di un social apprezzato soprattutto dai giovani: in particolare più di un quarto degli utenti ha un’età compresa tra i 25 e 34 anni. La popolarità diminuisce con l’avanzare dell’età: nella fascia 65+ i numeri calano drasticamente. A un’eterogeneità in termini di età si affianca un’omogeneità per quanto riguarda il genere: non ci sono infatti grandi differenze tra maschi e femmine, che si dividono equamente.

*Fonte: We Are Social - Report Digital 2024

Cosa si fa su Instagram?

In media un utente trascorre su Instagram circa 30 minuti al giorno, ma per quali attività dedica questo tempo? L’attività principale è la pubblicazione di foto e video: a livello globale il 70,4% degli utenti ha come desiderio primario quello di condividere le proprie esperienze. Questo è subito seguito da un 64,8% di utenti che usano la piattaforma per intrattenimento, ricercando quindi contenuti divertenti e di svago. La terza attività preferita (62,7% degli utenti) è la ricerca di brand e di prodotti.

Soffermiamoci su quest’ultimo punto: per i brand è fondamentale avere una certa visibilità sulla piattaforma, in modo da incentivare gli utenti a compiere una conversione (ad esempio l’acquisto di un prodotto). Instagram sceglie quali contenuti mostrare in base ad un algoritmo che tiene conto di diverse metriche. Una di queste è l’engagement rate.

Engagement rate: cos’è 

L’engagement rate è il rapporto tra il numero di interazioni (ad esempio like, commenti, condivisioni) e il numero di follower totali dell’account: indica quindi il grado di coinvolgimento del proprio pubblico. Secondo l’algoritmo di Instagram più un contenuto genera interazioni, più possibilità ci sono che esso vada virale. In altre parole, più alto è l’engagement rate più alto sarà il numero di persone raggiungibili con i propri contenuti in modo totalmente organico (cioè senza ricorrere a attività promozionali).

Attenzione a non limitarsi a una lettura superficiale del numero! Si tratta di un dato che va contestualizzato: non tutte le interazioni hanno la stessa importanza per un brand ed esse variano a seconda del business che si sta considerando. Facciamo un esempio: per un’azienda di video making una video view sarà molto importante; per un’azienda di cosmetici verrà dato maggior peso a un click fatto sull’e-shop; più semplicemente, un commento ‘vale’ di più rispetto che un like.

Il calcolo dell’engagement rate non è quindi una semplice somma ma dovrebbe tener conto di vari fattori. Spesso le cifre che si trovano online non lo fanno, per questo sarebbe opportuno tenerne conto ma con un occhio di riguardo.

Come aumentare le interazioni?

I business puntano sull’aumentare la viralità dei loro contenuti e quindi sull’ottenere migliori risultati in termini di engagement. Per fare ciò è utile avere alcune accortezze durante la creazione dei post, in particolare sul formato di essi e sulle didascalie correlate.

  • Formato del post: in ordine crescente rispetto al grado di coinvolgimento si trovano foto, reel e caroselli. Questi ultimi risultano essere i più efficaci, ma perché? Avendo più slide a disposizione l’utente è incentivato a ‘scrollare’, cioè scorrere lateralmente per seguire interattivamente lo storytelling del contenuto. In questo modo gli utenti sono portati a soffermarsi per più tempo rispetto a quanto farebbero su un post statico, aumentando così le probabilità di interazione e quindi l’engagement.
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  • Lunghezza della caption: didascalie più brevi, specialmente quelle sotto le 30 parole, tendono ad avere un engagement rate più alto rispetto a quelle più lunghe.
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Fonte: socialinsider.io
  • Formula della caption: l’inserimento di determinate parole influenza l’efficacia di un post. In particolare, si fa riferimento alle CTA (Call To Action), ossia a frasi che invitano l’utente a compiere un’azione: frasi come "Continua a leggere", "Facci sapere nei commenti", "Metti mi piace se...", "Controlla il link nella bio", "Disponibile ora" si sono rivelate più vantaggiose nell’incrementare l’engagement del contenuto.
  • Restare aggiornati sulle novità: quando Instagram lancia una novità è bene sfruttarla sin da subito. Un esempio sono i reels: i primi contenuti di questo tipo sono stati particolarmente favoriti dall’algoritmo, che ha dato loro grande visibilità. L’obiettivo della piattaforma, infatti, è quello di far conoscere la novità a più persone possibile in modo che esse stesse siano invogliate ad usarle.

Conclusioni

Per i business la visibilità su Instagram è cruciale, in quanto la piattaforma offre la possibilità di connettersi con il pubblico e generare interazioni. Le accortezze da mettere in atto per aumentare queste ultime sono: privilegiare post carosello (o comunque contenuti dinamici rispetto ad post statici), scegliere una caption breve, accattivante e che stimoli un’azione, restare al passo con novità e tendenze promosse dalla piattaforma. Ottimizzare i propri contenuti verso queste direzioni è fondamentale per sfruttare l’onda della viralità e raggiungere con successo il proprio pubblico.

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