GenZ sotto la lente: oltre gli stereotipi

La Generazione Z, composta da individui nati tra il 1995 e il 2010, rappresenta un panorama eterogeneo di giovani, attualmente con età comprese tra i 13 e i 28 anni. Questa fascia demografica si colloca in un crocevia di esperienze e transizioni: alcuni sono ancora immersi negli studi, altri si trovano già nella fase embrionale della loro carriera lavorativa, altri ancora stanno già affrontando le sfide connesse a diverse tappe della vita, come il matrimonio o persino la genitorialità.

Indipendentemente dalla fase di vita in cui si trovano, la Generazione Z è cresciuta in un ambiente in cui la tecnologia digitale regna sovrana. Smartphone, tablet e un accesso illimitato a Internet sono diventati i pilastri su cui si fonda la loro quotidianità trasformandoli nei protagonisti di una nuova modernità digitale in cui la comunicazione è istantanea e globale. 

Ma tra falsi miti e idee sbagliate, quali sono le realtà di questa generazione “di confine”?

Social media e TV: le scelte che non ti aspetti

La Generazione Z si contraddistingue per il suo rapporto costante con i social media. Per loro, queste piattaforme non sono semplici strumenti di comunicazione ma delle vere e proprie arene di espressione, connessione e scoperta. Ma sappiamo davvero quali sono i social preferiti dei nativi digitali?

Instagram e TikTok sono dei chiari top of mind. Vi stupirà sapere però che, nonostante Instagram sia il primo social per utilizzo (il 91% della GenZ lo utilizza quotidianamente), TikTok è solamente il terzo (60% di utilizzo contro il 39% del resto degli italiani). E quindi, quale social media occupa il secondo posto? Per quanto possa essere inaspettato si tratta di Facebook. Il 67% della Generazione Z utilizza infatti il social media che tanti di noi ritenevano ormai “morto”. Dopotutto, quale ventottenne non è cresciuto tra i gruppi di Facebook?

Allo stesso tempo, anche la televisione tradizionale non è diventata obsoleta. La Generazione Z, infatti, non utilizza solamente i servizi on-demand e di streaming online ma guardano anche la televisione tradizionale, anche se per periodi di tempo più limitati (il 44% dei nativi digitali guarda la televisione fino a un’ora al giorno contro il 28% degli italiani).

Più di un semplice brand: una relazione di fiducia

I brand sono estremamente importanti per la Generazione Z, che sviluppa con essi un legame di fedeltà. Tuttavia, questo è limitato solamente a determinati tipi di acquisti: quattro nativi digitali su cinque affermano infatti che l’importanza del brand “dipende dal tipo di acquisto, per alcuni acquisti le marche sono importanti mentre per altri non rappresentano niente”. Questo legame di fedeltà è dimostrato dal 60% dei nativi digitali che dicono di essere fedeli a determinate marche da cui si allontanano difficilmente e dal 79% di essi che afferma di avere delle marche preferite da cui acquistano spesso. 

Ma come scelgono i membri della GenZ i brand da cui acquistare?

Per oltre la metà dei nativi digitali le caratteristiche fondamentali nella ricerca di un brand sono la qualità (62%), la rappresentazione di uno stile di vita desiderato (56%) e un forte attaccamento emotivo (54%). Si conferma inoltre anche l’importanza che la Generazione Z dà alla responsabilità sociale e alla sostenibilità ambientale; il 72% preferisce infatti acquistare da brand che hanno politiche ESG rispetto ai marche che divertono (67%) e marche famose (47%).

Questo legame “intimo” con i brand sfocia inoltre nel maggiore desiderio di effettuare acquisti da marche amate e con una buona reputazione. Il 65% dei membri della GenZ è infatti disposto a pagare di più per un prodotto di una marca che ama mentre il 63% afferma che la reputazione di un brand influisce attivamente sul desiderio di acquistarne i prodotti o servizi.

Autenticità e onestà: un approccio di comunicazione differente

Come comunicare con una generazione che mette al centro la creazione di rapporti genuini con i brand? La chiave è l’autenticità. La Generazione Z, infatti, cerca l’umanità dietro un brand; per questo una comunicazione onesta e diretta deve prevalere sull’utilizzo di testimonial e artifici retorici.